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DA SOSTANZE CHIMICHE TOSSICHE
Viviamo
circondati da rifiuti caustici e la situazione va via via peggiorando. Lo
slogan «Una Vita Migliore Grazie alla Chimica» è stato creato per farci
acclimatare alle sostanze chimiche sintetiche velenose. Nel
nostro ambiente vi sono più di quattro milioni di sostanze chimiche
diverse ed il loro numero aumenta di un quarto di milione ogni anno. Sin
dagli anni +80, sono stati prodotti oltre 400 miliardi di libbre di
tossine all'anno. --------Al giorno d'oggi molti
diversi tipi di veleno ci circondano: pesticidi, conservanti, materie
plastiche, coloranti, solventi ed altri ancora. Anche
i consumatori meglio informati non si rendono conto di quanto siano
velenose in effetti le sostanze chimiche. Possiamo, ad esempio, saperne
abbastanza da evitare i pesticidi, ma quante persone sono consapevoli del
fatto che i pesticidi si trovano anche nei comuni saponi domestici? E
che i prodotti venduti nei negozi biologici con l'etichetta «non dannoso
per l'ambiente» e «biodegradabile» possono risultare letali per gli
esseri umani? Quella che segue è la storia di come le sostanze chimiche
sono nocive per la nostra salute, di come esse vengano falsamente
segnalate ed etichettate, di cosa possiamo fare per evitarle e di cosa
possiamo usare in alternativa. .
Prodotti per la pulizia, detergenti per il bucato e le stoviglie, prodotti
per l'igiene personale, disinfettanti, cibi e medicine, cose che usiamo
tutti i giorni furono tutte «migliorate» dall'aggiunta di sostanze
chimiche velenose; le neurotossine diventarono pesticidi, i solventi aromi
alimentari e così via. Propagandato
come eccellente agente di prevenzione delle carie dentali, il
fluoruro fu creato
come ingrediente essenziale per la fabbricazione di bombe atomiche durante
------il
biochimico John Yiamouyiannis descrive i devastanti
effetti del fluoruro
su persone di tutto il mondo. Nelle città di tutti gli USA ad un aumento
del fluoro nell'acqua potabile è corrisposto un aumento dei casi di morte
da cancro al fegato, cancro osseo e cellule tumorali squamose nella bocca
(un altro tipo di cancro). Fra
gli altri sintomi vi sono stati disturbi gastrointestinali, convulsioni,
dolori ossei, vomito sanguigno ed eruzioni cutanee.
-------Tutti i dentifrici contenenti
fluoro, per legge, devono riportare l'avviso al consumatore che consiglia
di «cercare aiuto medico o contattare un centro di controllo dei veleni
immediatamente» nel caso venga ingerita una quantità di dentifricio
superiore a quella che viene «normalmente» usata per lavarsi i denti.
I
bambini più piccoli, però, che tendono ad apprezzare miscele al gusto di
saccarina e che potrebbero non sputar fuori qualcosa che è abbastanza
facile da ingerire, sono particolarmente vulnerabili all'avvelenamento. Il
libro di John Yiamouyiannis riporta molti casi di bambini preda di gravi
sintomi, o perfino della morte, dopo la somministrazione di fluoruro sotto
i ferri del dentista. Tuttavia troppo poche persone hanno sentito parlare
di questo libro.
L'organismo
non può espellere queste tossine perché non è mai stato designato a
metabolizzarle e, incapace di sovrintendere tranquillamente ai processi
vitali abituali, per mantenere un qualche tipo di equilibrio esso è
costretto a cannibalizzare le proprie sostanze nutrienti. Il
tessuto muscolare, onde regolare le funzioni del fegato, potrebbe essere
scomposto per i vitali amminoacidi di cui è costituito, oppure del calcio
viene rilasciato dalle ossa perché sia disponibile per processi
metabolici critici. Queste attività estreme debilitano ulteriormente il
sistema ed aumentano la vulnerabilità delle persone alle malattie e, man
mano che viene assorbita una maggiore quantità di veleni, si sviluppano
gravi «sensibilità» e malanni cronici, spesso debilitanti. Tale
processo è così graduale che le persone non si rendono mai conto di cosa
le ha fatte ammalare.
Per
di più vi sono tante reazioni
allergiche quanti sono i diversi individui che le sperimentano. Il termine «reazione allergica» (che
è diventato un sinonimo generico per descrivere le risposte negative alle
sostanze chimiche), così come il termine «tossina», ha perso molto del
suo significato. Tuttavia
la gravità della reazione diviene chiara quando si comprende che cosa è
in effetti un'allergia: la risposta dell'organismo (in genere tramite la
produzione di istamina) per espellere proteine estranee (allergeni) che
sono talmente voluminose da insediarsi nelle articolazioni e nei tessuti,
irritando le cellule, disgregando le funzioni metaboliche e creando ancora
più sostanze di scarto. Questo è il motivo per cui le risposte
allergiche sono così diversificate ed hanno effetti di così vasta
portata.
--------- Ad
ogni modo, il fatto che sui comuni detersivi domestici vi siano delle
etichette di avvertimento indica da sé la gravità della situazione: «Tenere
lontano dalla portata dei bambini»; «Evitare il contatto con gli occhi»;
«Non inalare»; «Utilizzare vicino ad una finestra aperta»; «Dannoso
se ingerito»; «Se ingerito, lavare abbondantemente con acqua»; «Se
ingerito, non provocare vomito. Chiamate il vostro medico o contattate il
vostro locale centro di controllo dei veleni immediatamente. ---------Non
avremmo bisogno di nessuno di questi avvertimenti se le sostanze chimiche
fossero innocue, tuttavia anche così, come vedremo, queste etichette non
indicano in modo affidabile la portata del pericolo a cui siamo
effettivamente esposti.
La
pelle (che è l'organo più esteso dell'organismo) è assai permeabile.
Il fatto che possiamo fiutare qualcosa indica la presenza fisica delle sue
molecole nell'aria, che vengono quindi trasmesse alla circolazione del
sangue tramite l'apparato respiratorio e, nel caso crediate che «Non
ingerire» riguardi soltanto i vostri bambini e non voi (dopotutto per
quale motivo un adulto berrebbe una bottiglia di detersivo per i piatti?),
cercate di capire che i significati legali delle parole sono spesso
diversi da quello che esse significano nel linguaggio di tutti i giorni. Legalmente,
«ingerito» significa «inalato o assorbito
tramite la pelle». ·
Pulire con
detergenti vaporizzati in un ambiente chiuso come un forno, una vasca da
bagno o una doccia, anche in presenza di ventilazione, significa respirare
le esalazioni. ·
Impugnare uno
straccio, una spugna o un mocio impregnato di detergente o lucido,
significa assorbire sostanze chimiche attraverso la pelle. ·
Mangiare in
piatti lavati con detersivi i cui residui passano nel vostro cibo,
significa mangiare sostanze chimiche. ·
Lavare con
detersivi per indumenti che permangono nelle fibre dei vostri vestiti
significa, ancora una volta, assorbire sostanze chimiche attraverso la
pelle. Solo
due categorie di prodotti vengono
legalmente considerate pericolose: 1.
prodotti a
rischio 2.
pesticidi. I
prodotti a rischio - che possono essere tossici, corrosivi, irritanti,
infiammabili o radioattivi - negli USA sono regolamentati dal Federal
Hazardous Substances Act. I pesticidi, che uccidono gli animali nocivi,
sono regolamentati dal Federal Insecticide, Fungicide and Rodenticide Act. Ciò
che viene legalmente considerato un pesticida sono i diserbanti,
insettifughi, spray antipulci ed antiscarafaggi, veleni per topi ed alcune
sostanze chimiche da piscina (fungicidi, anti-alghe). Tuttavia
i pesticidi includono anche altre sostanze che vengono identificate come
germicidi, antibatterici, antimicrobi o disinfettanti. La
maggior parte di disinfettanti e sterilizzanti per cucina, bagno e bucato,
nonché i prodotti che eliminano le muffe, sono legalmente classificati
come «pesticidi» in quanto contengono pesticidi. Questi
ed altri prodotti arricchiti di pesticidi sono così dannosi che per legge
devono riportare la dicitura «Tenere lontano dalla portata dei bambini»
sull'etichetta anteriore. Risulta allarmante comprendere che le stesse
sostanze chimiche destinate a uccidere roditori o pulci possono trovarsi
nei detersivi per indumenti, saponi per il bucato a mano o per i piatti,
classificati come «antibatterici». Quando usiamo questi prodotti, i
pesticidi penetrano nel corpo attraverso la nostra pelle.
Tante
piccole quantità di leggermente tossico equivalgono a poche quantità di
prodotti altamente tossici.
1.
i sintomi
dell'individuo non si sono ancora manifestati; 2.
che l'individuo
potrebbe manifestare sintomi lievi (come il naso che gocciola in modo
cronico o l'essere un po' «indisposto») che non sono ancora
riconducibili ad una «reale» malattia o a qualcosa di cui preoccuparsi;
oppure 3.
l'ovvio stato di
spossatezza dell'individuo non è stato ancora collegato alle mortali
sostanze chimiche presenti nel nostro ambiente. Non è possibile che una
parte isolata dell'organismo sia malata mentre altre parti restano in
cosiddetta perfetta salute; persone diverse, poi, manifestano sintomi in
modi diversi, a volte in aree dell'organismo apparentemente senza alcun
rapporto. ·
In
base ai regolamenti ed alla classificazione dei prodotti, non tutti gli
ingredienti devono essere elencati sull'etichetta. L'industria
dei cosmetici e dei prodotti per la cura della persona è tenuta a
dichiarare gli ingredienti, tuttavia queste informazioni hanno un valore
relativo, in quanto i test di sicurezza sono facoltativi - e l'industria
stessa ha la facoltà di definire cos'è la «sicurezza» e di decidere in
che modo saranno eseguiti i propri test. Spesso
i prodotti che contengono la minor quantità di informazioni sui propri
ingredienti sono
i più nocivi. I
peggiori trasgressori sono gli ammorbidenti per tessuti e apparentemente,
da quello che le etichette evitano di dichiarare, ai produttori è
concesso di considerare gli «ammorbidenti per tessuti» come sostanze
chimiche generiche; nella classificazione i detersivi si collocano subito
dietro, in compagnia di appretto spray e dei prodotti per lucidare i
mobili.
Un
ingrediente ««naturale»,di «classe alimentare» o di origine
commestibile (come la noce di cocco o l'arancia) non garantisce che
l'ingrediente si conserverà puro o persino sicuro nel momento in cui sarà
stato completamente trattato. La casa di produzione non è tenuta a
dichiarare a quali tipi di trattamento l'ingrediente è stato sottoposto
per ottenere il componente finale - cioè se per l'estrazione del
materiale sono stati usati dei solventi e se, in tal caso, quali
procedimenti (se ve ne sono stati) sono stati adottati per eliminare (e
con quale metodo) i solventi in questione dalla miscela finale. Alcuni
produttori, in particolare di prodotti indirizzati verso il mercato dei
prodotti biologici, cercano di evitare la preoccupazione del consumatore
elencando questo detergente sintetico ipertrattato come «un dolce agente
naturalmente schiumoso derivato dalla noce di cocco». Esempio
: un noto Shampoo,
la cui etichetta dichiara, «Erbe coltivate in ambiente organico
certificato - senza pesticidi o elementi petrolchimici» contiene
solventi (derivati da elementi petrolchimici) e detergenti (che contengono
pesticidi) così come aromi sintetici, conservanti e coloranti.
A
meno che non abbiate solide basi in chimica, risulta difficile decifrare
che cosa vi è in realtà nei prodotti, anche con l'ausilio di varie
valide guide di riferimento. Per di più, la costante invenzione di nuove
sostanze chimiche rende obsoleti anche i buoni dizionari di chimica. A
volte un prodotto non elenca i propri ingredienti perché è classificato
in modo inappropriato. Ad esempio, siccome le
paste adesive per dentiere non sono legalmente considerate alimenti o
cosmetici, i produttori non sono tenuti ad elencarne gli ingredienti sulle
etichette - nonostante il fatto che è impossibile non inalare o ingerire
parte del prodotto, dal momento che viene utilizzato all'interno della
bocca! Le
etichette spesso contengono confusi termini legali che invece di informare
nascondono la verità. Ad esempio «ipoallergenico»
non significa che «non provoca allergie»; significa che è «meno
probabile che provochi una reazione allergica, ma che potrebbe comunque
farlo».
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